REFLUSSO GASTROESOFAGEO E TRATTAMENTO OSTEOPATICO

Lo sapevi che... Diversi studi scientifici affermano che il trattamento manipolativo osteopatico risulta efficace per diminuire la sintomatologia da reflusso gastroesofageo (Analisi dell’efficacia del trattamento manipolativo osteopatico in pazienti affetti da sindrome da reflusso gastro esofageo)
Che cos'è il reflusso gastro esofageo? Il reflusso gastroesofageo è una condizione molto comune che avviene quando il contenuto dello stomaco risale nell'esofago. Immaginiamo l'esofago come un tubo che conduce il cibo dalla bocca allo stomaco, alla sua estremità inferiore è presente una valvola (sfintere esofageo inferiore o cardias), la cui funzione è quella di aprirsi per far passare il cibo dopo la deglutizione e di impedire la risalita del contenuto dello stomaco verso l'alto. Se la valvola non funziona in modo corretto, avviene il reflusso dell'acido cloridrico, di bile e di cibo dallo stomaco verso l'esofago. Talvolta il reflusso può essere favorito dalla presenza dell'ernia iatale, cioè da una risalita dello stomaco nel torace attraverso il diaframma. Ma non sempre l'ernia iatale si associa al reflusso gastroesofageo. Il reflusso gastroesofageo entro certi limiti è fisiologico, la quantità di acido che risale nell'esofago dopo i pasti è limitata e quindi non determina significativi problemi. Il problema insorge quando il disturbo associato al reflusso gastroesofageo diventa ricorrente, poiché fisiologicamente l'esofago non è “progettato”, a differenza dello stomaco, per tollerare un ambiente acido. Ciò comporta un'irritazione delle strutture (esofagite) e i sintomi che ne derivano. Chiaramente sarà il medico di famiglia ad individuare i segni e i sintomi e indirizzare il paziente dallo specialista, il gastroenterologo, al fine di effettuare un diagnosi più accurata e la migliore cura.
Quali sono i sintomi? Il sintomo principale associato al reflusso gastroesofageo è la sensazione di bruciore (pirosi) avvertita nella parta alta dell'addome (epigastrio) e dietro lo sterno (retrosternale). Altri sintomi frequenti associati alla pirosi possono essere: rigurgito, ritorno in bocca di cibo, difficoltà di deglutizione, alitosi, eruttazioni frequenti, gonfiore addominale, sensazione di peso in gola, raucedine, male alla gola frequente, tosse persistente, infiammazione delle gengive ed erosione dello smalto dentale.
Come può aiutare l'osteopatia? La capacità di tenuta del cardias dipende da varie fattori, alcuni sono di tipo tissutale (tono e elasticità della valvola), altri sono di natura strutturale (pressione cavità toracica e addominale) e altri ancora da fattori chimici legati agli alimenti assunti con la dieta. Noi osteopati possiamo agire su quest’ultimi. Per far si che il cardias possa aver un buon tono, è necessario un corretto equilibrio pressorio. Quando gli equilibri vengono a mancare, lo stomaco può venire trazionato verso l’alto (ernia iatale) o verso il basso con il rischio di prolasso o ptosi gastrica. Non basta solo un buon equilibrio pressorio per il corretto funzionamento della valvola, deve esserci anche un buon scorrimento longitudinale dell’esofago e una buona elasticità del diaframma e delle curve della colonna vertebrale, in modo particolare è fondamentale un corretto rapporto tra la cifosi dorsale e le tensioni a livello costale e sternale. Diversi studi sostengono che la capacità di forza dei muscoli della colonna vertebrale e la corretta fisiologia delle curve sagittali della schiena (lordosi e cifosi) possono influire positivamente sulla riduzione dei sintomi da reflusso gastroesofageo.
In sintesi, attraverso il trattamento manipolativo osteopatico il terapista lavorerà al fine di: - ridurre le tensioni a livello del cardias, dell'esofago e delle strutture annesse - riequilibrare i diaframmi corporei (addominale, toracico, …) - riequilibrare il sistema neurovegetativo tramite i segmenti vertebrali che innervano le strutture esofagee e gastriche - valutare e trattare anche le strutture non strettamente connesse con le sedi del problema ma che nell’omeostasi globale del paziente risultano perturbanti e quindi da riequilibrare.
Alcuni accorgimenti sul proprio stile di vita possono favorire la riduzione dei sintomi, tra cui: - evitare di coricarsi subito dopo i pasti, aspettare due ore dall'ultimo pasto prima di coricarsi - elevare la spalliera del letto di 10-15 cm, riduce la risalita del materiale acido dallo stomaco - lo stress e la sedentarietà possono peggiorare i sintomi - masticare lentamente, anche il tempo del pasto e la masticazione incidono sul reflusso gastroesofageo - mantenere il proprio peso forma, i chili in eccesso possono peggiorare i sintomi poiché l'adipe va ad aumentare la pressione addominale - attenzione al fumo, la nicotina ha un effetto ipotonico sul cardias, favorisce un ipersecrezione di acido cloridrico, riduce la produzione di bicarbonato che ha lo scopo di proteggere la mucosa gastrica dall'azione corrosiva dei succhi gastrici - una buona passeggiata facilita il processo di digestione
Inoltre è fondamentale seguire una corretta nutrizione senza le diete fai da te, ma rivolgendosi al nutrizionista.
Michela Possanzini Osteopata